Sardegna: una sanità in crisi tra inefficienza e carenza di personale

La situazione sanitaria in Italia, e in particolare in Sardegna, è un argomento di grande interesse, poiché la Sardegna si colloca al quart’ultimo posto tra le regioni italiane per efficienza e dotazione sanitaria. L’inefficienza e la carenza di risorse dei servizi sanitari sardi sono confermate dall’ultimo rapporto dell’Istituto Crea Sanità, un centro di ricerca che, in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, elabora annualmente un indice sintetico delle performance dei sistemi sanitari regionali.
La grave carenza di personale in vari settori, tra cui quello ospedaliero, della prevenzione, dei medici di medicina generale (MMG), dei pediatri di libera scelta (PDL) e degli specialisti ambulatoriali, sta portando le strutture sanitarie territoriali e ospedaliere al collasso. Questa situazione mette a dura prova l’intero sistema sanitario e si ripercuote su tutti i cittadini, che spesso rinunciano alle cure. La Sardegna è infatti penultima anche per numero di anziani che beneficiano di assistenza domiciliare integrata, probabilmente a causa della mancanza di medici di base in molti comuni, con conseguente assenza di continuità assistenziale.
Il dato più preoccupante è il numero di cittadini sardi che rinunciano alle prestazioni sanitarie a causa dell’inefficienza delle strutture pubbliche, dei costi elevati e delle lunghe liste d’attesa: il 12,3% della popolazione ha bisogno di cure, una percentuale altissima che evidenzia la criticità della situazione del sistema sanitario sardo. L’inefficienza diffusa priva i sardi di un diritto costituzionale fondamentale, quello alla salute.
È indispensabile difendere il Servizio Sanitario Pubblico a tutti i livelli e diffonderne il valore come pilastro della nostra democrazia, strumento di equità e giustizia sociale. Al di là delle difficoltà di accesso ai servizi, la maggior parte delle persone non è ancora consapevole del rischio imminente: senza una rapida inversione di rotta, si rischia di passare da un Servizio Sanitario Nazionale fondato sui principi di universalità, uguaglianza ed equità, a un sistema sanitario di tipo privatistico il cui scopo principale non è la cura del paziente, ma il profitto.
di M. Efisia Mascia