La fuga di cervelli dalla Trexenta: una crisi di opportunità e stabilità

Dalla Trexenta alla Germania: testimonianze e soluzioni per contrastare la fuga di giovani talenti dalla Sardegna.

La fuga di cervelli dalla Sardegna

Negli ultimi anni, la Trexenta, come molte altre regioni della Sardegna, ha visto un esodo significativo di giovani talenti alla ricerca di migliori opportunità all’estero. Questo fenomeno, noto come “fuga di cervelli,” è alimentato da una serie di fattori che rendono la vita nella regione sempre più insostenibile per molti.

Un’esperienza che fa da esempio

La mancanza di stabilità lavorativa è uno dei principali motivi che spingono i giovani a lasciare la Trexenta. Un esempio emblematico ci è stato raccontato da un giovane sardo residente in Germania, che abbiamo avuto l’opportunità di intervistare. Dopo aver trovato un lavoro temporaneo come cameriere in Toscana, ha deciso di trasferirsi in Germania, attirato da un annuncio di lavoro per una gelateria. La decisione iniziale era di lavorare in Germania solo per un breve periodo per mettere da parte dei soldi, ma la stabilità e le opportunità trovate all’estero lo hanno convinto a rimanere. In Germania, ha trovato una comunità di altri sardi, che ha ulteriormente rafforzato la sua decisione di stabilirsi lì a lungo termine.

“Ciò che mi mancava in Trexenta era la stabilità, un lavoretto che con qualche compromesso potesse portarmi a campare decentemente. Son stato costretto ad andarmene perché è difficile trovare in Sardegna qualcosa che ti dia un minimo di soddisfazione” ci ha raccontato. Questa difficoltà è condivisa da molti. Questa instabilità è spesso aggravata da un mercato del lavoro che non valorizza adeguatamente i lavoratori e da un sistema burocratico inefficiente. I servizi pubblici, come i trasporti e la reperibilità dei beni, sono nettamente inferiori rispetto a quelli disponibili in altri Paesi europei, rendendo la vita quotidiana più complicata.

Le condizioni per il ritorno

Per molti giovani emigrati, l’idea di tornare in Sardegna sembra lontana e impraticabile a meno di cambiamenti significativi. La mancanza di infrastrutture adeguate e l’alto costo della vita, che non corrisponde alle possibilità economiche della maggior parte delle famiglie, sono ostacoli rilevanti. La Germania, con la sua posizione geografica strategica e un sistema interconnesso ed efficiente, offre un contrasto netto con la situazione sarda, rendendo difficile rinunciare ai benefici acquisiti all’estero.

“Difficile per me tornare. Sarebbe difficile ambientarmi ancora una volta. Sarebbe difficile rinunciare ai servizi, come trasporti, reperibilità dei beni. Ma anche burocrazia ecc. Per tornare ne deve valere davvero la pena” ci ha spiegato l’intervistato. Per incentivare il ritorno dei giovani emigrati, sarebbe necessario creare condizioni favorevoli che possano competere con quelle offerte da altri Paesi. Questo include la regolamentazione dei contratti di lavoro per garantire condizioni dignitose, una migliore gestione aziendale, evitare lo sfruttamento e garantire una giusta remunerazione. Insomma: la creazione di opportunità stabili e motivanti.

Le possibili soluzioni per la Trexenta

Per risolvere i problemi che affliggono la Trexenta, è fondamentale partire dal rafforzamento del senso di comunità. La rassegnazione e la disunione sono tra le cause principali della stagnazione economica e sociale. Promuovere una sana competizione e la fiducia reciproca potrebbe aiutare a combattere l’invidia sociale e favorire uno spirito di collaborazione e miglioramento continuo.

Un altro passo cruciale sarebbe investire nei giovani, offrendo loro motivazioni per restare o tornare. Creare condizioni di lavoro sicure e stabili, anche se con compromessi rispetto ai salari esteri, potrebbe essere un punto di partenza. “Cercherei di far tornare i ragazzi, perché son certo che nessuno abbandoni la Sardegna per mancato amore. Creare occasioni per i giovani e non. Magari senza guadagnare come in Germania, con qualche compromesso. Servirebbe creare le condizioni per tornare in Sardegna a lungo periodo. Un lavoro sicuro, una motivazione e stabilità,” ha suggerito l’intervistato.

Inoltre, dobbiamo riconoscere che molte delle difficoltà che affrontiamo sono anche il risultato di un’autocompiacenza e di un’inerzia che hanno radici profonde. Spesso, tendiamo a incolpare gli altri o le circostanze, ma dobbiamo anche accettare la nostra parte di responsabilità. La soluzione sta nelle nostre mani: è necessario un cambio di mentalità che abbracci l’innovazione, la collaborazione e un forte senso di comunità. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo creare un futuro migliore per la nostra terra.

Cosa possiamo fare?

La chiave per risolvere la fuga di cervelli dalla Trexenta risiede in un approccio proattivo e comunitario. È essenziale che ciascuno di noi prenda l’iniziativa per migliorare la situazione. Questo può essere fatto attraverso l’educazione e la formazione continua, promuovendo l’imprenditorialità locale e sostenendo le piccole imprese. Investire nelle infrastrutture, migliorare i servizi pubblici e rendere la burocrazia più efficiente sono passi fondamentali che possiamo intraprendere come comunità.

Collaborando con le istituzioni locali e regionali, possiamo sviluppare politiche che incentivino il ritorno dei giovani talenti e attraggano investimenti esterni. Creare reti di supporto e mentorship per i giovani professionisti e imprenditori può aiutarli a stabilirsi e crescere nella regione. Inoltre, dobbiamo lavorare insieme per cambiare la percezione della Sardegna, non solo come una meta turistica, ma come un luogo dove vivere e lavorare è altrettanto gratificante.

Solo unendo le forze e adottando una mentalità di crescita e cooperazione, possiamo costruire un futuro prospero per la Trexenta, dove i giovani non sentano più il bisogno di cercare fortuna altrove, ma possano realizzare i propri sogni e contribuire allo sviluppo della loro terra natale.

La fuga di cervelli dalla Trexenta non è solo una questione di ricerca di migliori opportunità, ma anche una conseguenza di problemi strutturali che richiedono interventi mirati e a lungo termine. Per invertire questa tendenza, è necessario un impegno collettivo per migliorare le condizioni di vita e lavoro, promuovere la solidarietà e investire nei giovani. Solo così si potrà sperare di vedere un ritorno dei talenti e un futuro più prospero per la regione.

di redazione PD Trexenta

Torna in alto