Facciamo Nascere Il Comitato “Trexenta Libera”

Contro l’eolico, il fotovoltaico selvaggio e il consumo ingiustificato del Territorio

Sosteniamo il Comitato “Trexenta Libera”

La Trexenta è stata tra i primi Territori Sardi che hanno subito l’assalto dei “signori del vento” nel corso di questi decenni. A chi sostiene che il via libera a questa invasione sia stato dato dal Governo Draghi, c’è da rispondere che già tra il 2011 e il 2013, diversi progetti di Parchi Eolici vennero presentati in Trexenta e in Sardegna.

Premesso che la Sardegna attualmente è interessata da diverse centinaia di richieste di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e che ben 8 di questi progetti riguardano la Trexenta. Una enormità spropositata rispetto al numero degli abitanti e alla grandezza del Territorio. All’esame della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente (CTVIA), e presso gli uffici Valutazione Impatti dell’Ass.to Regionale all’Ambiente, sono state presentate 157 richieste per impianti fotovoltaici per una potenza di circa 4.464 MW. E nell’ipotesi che tutti questi impianti venissero autorizzati e realizzati si avrebbe una nuova potenza disponibile di 22mila MW che, sommata a quella degli impianti di energie rinnovabili attualmente in esercizio, consentirebbe alla Sardegna di superare l’esorbitante potenza di 25mila MW, che produrrebbero oltre 43mila GWh/anno, a fronte di un fabbisogno per l’Isola inferiore ai 9mila GWh/anno. Una quantità di energia tecnicamente non assorbibile dalla malconcia rete elettrica sarda, e tantomeno esportabile pur volendo tener conto del Tyrrhenian Link, peraltro ancora in fase embrionale.

Questi numeri evidenziano in tutta la loro crudezza la totale assenza di una seria pianificazione e governance in un settore così delicato e complesso per le implicazioni di carattere ambientale, sociale ed economico quale quello dell’energia. Ulteriore conferma di questo colpevole laissez-faire è data da un Piano energetico regionale della Sardegna fermo al 2015 e mai aggiornato e dalla mancata attuazione dei contenuti della legge di delegazione europea n. 53 del 22 aprile 2021 e del D.lvo 199/2021 che impongono l’individuazione dei siti idonei.

L’ennesima beffa per i Sardi, che non solo non vedranno ridursi i costi della bolletta energetica, ma paradossalmente subiranno notevoli perdite in termini di produzioni cerealicole e vitivinicole.

Anche il valore dei terreni subirà un deprezzamento e molti passeranno in mano a proprietari stranieri: cinesi, australiani e americani in testa. L’impatto sul territorio sarà devastante e l’apertura di nuove strade o semplicemente l’adeguamento di viabilità esistente comporterà, oltre al consumo di suolo, la demolizione di essenze vegetali rappresentate prevalentemente da alberi, arbusti ed elementi della macchia mediterranea; che in taluni casi impiegano decenni per ricostituirsi. Le strutture e i manufatti come muretti a secco, che ricordiamo sono patrimonio culturale dell’umanità tutelati dall’Unesco e che nel caso di strade interpoderali, camini reali e muri divisori demoliti, non possono essere ricostruiti se non in minima parte in quanto la loro realizzazione secondo la tecnica tradizionale comporta tempi lunghissimi e spese ingenti.

Non viene nemmeno considerata la demolizione e la distruzione ambientale relativamente alla realizzazione dei cavidotti ed alla creazione di spiazzi per il deposito temporaneo delle strutture di cantiere. La realizzazione della rete viaria a servizio del parco comporterà, per la maggior parte, l’adeguamento delle strade esistenti.

Da notare che l’altezza degli aerogeneratori, alti circa 200 mt, è tale da non consentire l’impiego di mezzi aerei per lo spegnimento degli incendi, che tanto hanno investito la Sardegna, in quanto l’altezza ottimale per il lancio di acqua si aggira sui 50 metri di altezza. La Trexenta, la Sardegna tutta, è destinata a cambiare paesaggio.

Da quello rurale che tanto ci gratifica con notevoli potenzialità, ad un paesaggio industriale, desertificato e desolante.

Per questo, come Partito Democratico della Trexenta lanciamo un messaggio ai Trexentesi e ai Sardi per reagire a questa vera e propria invasione e assalto al Territorio. Per questo chiediamo ai cittadini della Trexenta, alle Associazioni Trexentesi, di aderire e dar voce al nascendo Comitato ‘Trexenta Libera’.

MODULO PER L’ADESIONE

Non c’è tempo da perdere. Vi aspettiamo!

Promosso da Carlo Carta, Maria Efisia Mascia e Loredana Mascia 

Torna in alto