La denuncia: “In Sardegna è iniziato il taglio degli alberi e la modifica delle strade per trasportare le pale eoliche”

Cresce la preoccupazione per il danno ambientale e la speculazione energetica, le pale eoliche continuano a invadere l'Isola nonostante la richiesta di una moratoria.

La Denuncia: "In Sardegna è iniziato il taglio degli alberi e la modifica delle strade per trasportare le pale eoliche"

Mentre in Sardegna è in atto una crociata contro la speculazione energetica e il danno ambientale attraverso la realizzazione dei mega parchi eolici, la situazione sembra aggravarsi. Su richiesta delle associazioni ecologiste, la presidente della Regione ha chiesto una moratoria per frenare l’espansione incontrollata di questi impianti. Tuttavia, nonostante queste iniziative, il trasporto delle pale eoliche nella nostra Isola continua senza sosta, come denunciato un mese fa dal Gruppo Intervento Giuridico (GRIG).

Il GRIG ha sollevato preoccupazioni riguardo alle modifiche infrastrutturali necessarie per consentire il passaggio delle enormi pale eoliche. <<Vogliono modificare strade e tagliare alberi e macchia mediterranea per trasportare le gigantesche pale eoliche>> hanno dichiarato. Questo intervento è già visibile in alcune aree, dove i piloni e gli aerogeneratori, sbarcati nel porto industriale di Oristano, attendono di essere trasportati ai siti dei futuri parchi eolici.

Le operazioni di trasporto hanno già lasciato il segno sul territorio. Nelle numerose rotonde della strada provinciale 97, i cespugli sono stati tagliati e sono state create piattaforme di terra per facilitare il passaggio delle colonne di camion. Anche i boschi ai lati delle strade sono stati interessati da questi lavori. E non finisce qui: i prossimi interventi coinvolgeranno la Statale 131, una delle arterie principali dell’Isola.

Un danno ambientale e una speculazione energetica

Le associazioni ecologiste sono preoccupate per l’impatto ambientale di queste operazioni. Il taglio degli alberi e la distruzione della macchia mediterranea rappresentano una minaccia per la biodiversità locale e il paesaggio naturale della Sardegna. Questi interventi potrebbero avere conseguenze a lungo termine sull’ecosistema, compromettendo l’equilibrio ambientale della regione.

La questione va oltre l’aspetto ambientale. La speculazione energetica dietro la costruzione dei mega parchi eolici solleva interrogativi sulla sostenibilità e sull’effettivo beneficio per le comunità locali. Gli interessi economici delle grandi aziende energetiche spesso prevalgono sulle esigenze delle popolazioni locali, che si trovano a subire le conseguenze di decisioni prese altrove.

La richiesta di una moratoria

In questo contesto, la richiesta di una moratoria avanzata dalla presidente della Regione appare come un passo necessario per fermare temporaneamente le operazioni e valutare attentamente l’impatto dei progetti eolici. Le associazioni ecologiste chiedono un approccio più responsabile e sostenibile allo sviluppo energetico, che tenga conto delle esigenze ambientali e sociali della Sardegna.

La situazione in Sardegna riflette un dilemma comune a molte regioni del mondo: come conciliare la necessità di sviluppare energie rinnovabili con la protezione dell’ambiente e il rispetto delle comunità locali? Mentre la transizione energetica è fondamentale per affrontare la crisi climatica, è altrettanto importante garantire che questa avvenga in modo sostenibile e rispettoso del territorio.

Le decisioni prese oggi avranno un impatto duraturo sul futuro della Sardegna. È fondamentale che le autorità, le aziende e la società civile lavorino insieme per trovare soluzioni che possano conciliare sviluppo e sostenibilità, evitando di compromettere l’inestimabile patrimonio naturale dell’Isola.

di redazione PD Trexenta

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