Il nuovo Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna parla di sviluppo sostenibile, partecipazione giovanile e tutela del territorio
Potrebbe condividere con noi i principali obiettivi che si è prefissato come nuovo Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna?
Il primo obiettivo è quello di riportare la fiducia dei sardi verso l’istituzione del Consiglio Regionale, il luogo in cui vengono fatte le leggi che regolamentano il rapporto tra cittadini, mondo produttivo, scuola e mondo sociale. Quindi, un rapporto di fiducia che purtroppo si è interrotto in questi anni, ripartendo da alcuni temi a noi cari, che sono: il tema dell’istruzione, purtroppo con ancora l’alto tasso di abbandono scolastico; mettere fine all’assalto energetico delle multinazionali con impianti fotovoltaici ed eolici, che stanno distruggendo il nostro territorio; e garantire un diritto alla salute per i sardi.
Come intende affrontare la sfida delle energie rinnovabili in modo da preservare il territorio e le sue caratteristiche uniche?
Intanto, approvando una legge che blocchi tutte le richieste che non sono state pianificate e decise dal popolo sardo. Saremo noi a decidere quali saranno le aree idonee all’interno delle quali potranno essere realizzati impianti per la produzione di energie alternative, così freniamo una volta per tutte la grande speculazione che sta avanzando sul nostro territorio.
Come intende bilanciare lo sviluppo economico della Sardegna con la tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale?
L’ambiente viene prima di tutto. La più grande risorsa che abbiamo è sicuramente il nostro ambiente. La qualità delle nostre produzioni agricole, l’ambiente incontaminato: credo che quindi la tutela dell’ambiente rappresenti l’emergenza che deve essere tutelata più di ogni altra. L’ambiente può garantire anche produzioni come quelle del mondo agricolo: vini, formaggi e altri prodotti che sono eccellenze a livello mondiale. Quando li presentiamo, siamo sempre i primi, come dimostrano i premi che riceviamo nelle grandi fiere enologiche. Quindi l’ambiente può coniugarsi con l’evoluzione del mondo agricolo.
Quali sono le sue strategie per coinvolgere attivamente i giovani nella vita politica della regione?
Fiducia, fiducia, fiducia! Una buona politica, il rispetto dell’etica e una risposta alle domande dei giovani. Solo così si può costruire un nuovo rapporto, un nuovo patto di fiducia con i giovani, che è fondamentale, altrimenti la Sardegna rischia di essere spopolata e senza i giovani non abbiamo futuro.
Quali sono i suoi piani per promuovere la coesione sociale nella gestione delle risorse e delle decisioni politiche a livello locale?
Ridando fiducia al sistema degli enti locali, rimettendo in piedi il sistema delle province, da troppi anni commissariate. Dando strumenti economici, personale e più potere al sistema degli enti locali, che sono i più vicini ai cittadini. Solo così, secondo me, riusciamo a fare un lavoro coeso insieme alla Regione, non solo al Consiglio Regionale, ma anche alla stessa Giunta.
Ha un messaggio da inviare ad Angela Quaquero, candidata alle europee per il PD?
Ad Angela posso soltanto dire che sarà la nostra futura europarlamentare. Il Partito Democratico, la Sardegna, i sardi e tutte le donne avranno sicuramente una valida persona che potrà difendere gli interessi dei sardi.
di redazione PD Trexenta